ALESSANDRO SCAGLIA E L'AMMIRAZIONE PER I FANTINI SARDI.

Continuiamo a conoscere i ragazzi che sono appena diventati allievi fantini. Questa volta abbiamo fatto due chiacchiere con un ragazzo piemontese, Alessandro Scaglia, 21 anni, che ci racconta la sua esperienza, teorica e pratica, al corso organizzato dalla scuola pisana di San Rossore.
Alessandro, sei nato ad Asti, ma ti sento parlare con un accento sardo, come mai?
Forse in un'altra vita ero un fantino proveniente da quella terra. E' una cosa curiosa lo so, ma in realtà al corso c'erano diversi ragazzi sardi e stranamente ho preso questa cadenza. Non sei la prima che me lo dice.
Come sei arrivato a contatto con i cavalli?
Il mio papà è un appassionato di cavalli, fin da piccolo mi portava al Palio di Asti: pensa che mi ricordo ancora la prima volta a tre mesi nel passeggino. Mentre la mia mamma ha lavorato nel mondo dell'equitazione.
E hai sempre voluto salirci sopra?
Alla sola idea sentivo un'emozione incredibile e avevo anche una scarica di adrenalina incredibile quando mi svegliavo la mattina. Mi sentivo vivo.
Chi è stato il tuo mentore?
Bruno Grizzetti, un grande allenatore di galoppo. Ho fatto uno stage da lui a Varese prima di fare il corso e sono da lui ancora adesso. E' stato basilare il suo aiuto e supporto. Mi ha insegnato tutti i fondamentali per stare in sella e non solo. Ed è stato lui a spingermi all'iscrizione.
Ti ha dato subito fiducia facendoti montare la mattina cavalli buoni?
Sì, mi ha fatto montare cavalli che hanno corso nelle condizionate e listed come Grido di Libertà e Aquila Reale.
Che cosa ci dici del corso?
Bellissima esperienza che auguro a tutti i ragazzi di vivere. Ho avuto un buon rapporto con i professori e anche con i miei compagni di avventura. Ci siamo spalleggiati molto e con Daniele Fortuna, un ragazzo romano, ci sono diventato proprio amico.
E il più simpatico?
Alex Varsi di Oristano. Una terra, la Sardegna, che ha dato e dà grandi fantini.
Hai conosciuto veri professionisti che fanno il mestiere di fantini?
Adesso mi viene in mente perché parlo a volte sardo: da Bruno sto sempre insieme al nuorese Silvano Mulas e mi ritengo un suo amico. Poi, vorrei tanto stringere amicizia con Dario Vargiu, che stimo molto, anche lui sardo e vorrei diventare un suo collega: al momento l'ho incontrato solo alle corse alle Bettole.
C'è una materia che ti è piaciuta al corso e una che hai trovato noiosa?
Il regolamento l'ho seguito attentamente, perché mi serve per il mio lavoro. Invece, veterinaria è stata una materia che non ha catturato molto la mia attenzione, ma mi sono applicato lo stesso.
Qual è il momento della corsa che ti dà adrenalina al solo pensiero?
Quando sei a 200 metri dal palo e devi dare tutto te stesso per provare a battere gli avversari.
Che corsa sarà al debutto a Pisa? E provi a spiegarmela?
Dovrebbe essere handicap di minima sui 2.000 mt per cavalli di 4 anni e oltre. Una categoria bassa, non troveremo cavalli fortissimi, 2 kg di discarico perché è una corsa per allievi.
Spiegami il discarico.
Se il cavallo viene periziato dall' handicapper 55 kg, io Alessandro dovrei montare a 53 kg.
E tu quanto pesi?
Cinquantatré e mezzo, 54.
Allora devi scendere: farai la sauna?
Digiuno o sauna, ma sono sacrifici che faccio volentieri, perché fare il fantino di professione è la mia più grande ambizione.
Se vinci la corsa a chi la dedichi la vittoria?
Alla mia famiglia che mi ha sempre seguito e su tutti al mio nonno e al mio padrino che mi guarderanno da lassù.