ALESSANDRO MEREU: IN “PALIO” UNA CARRIERA DA FANTINO

Corso on the road. Alessandro Mereu è un altro ragazzo uscito dalla scuola pisana per allievi fantini. Nato nella provincia di Oristano 20 anni fa, il padre lo porta all'età di due-tre anni alle feste padronali dove si corrono i Palii, e da quel momento non li ha più abbandonati. Dopo aver ricevuto un pony, ne riceve uno più grande, un angloarabo, con il quale a 10 anni comincia a capire che quella è la sua strada. La scuola non è il suo forte e a 11 anni durante l'estate va in scuderia da Antonio Pinna e a 14 va da un ex fantino Fabrizio Pinna.
La Sardegna è una regione che ha dato i natali a tanti ottimi fantini?
Nel mio paese Marrubiu è nato Sandro Gessa e poi a Oristano Dario Vargiu e tanti altri.
Hai iniziato a frequentare le scuderie molto presto. Non avevi un buon rapporto con la
scuola?
Purtroppo non la frequentavo volentieri, ma sono riuscito bene o male a prendere la licenza media.
E quando sei arrivato nel continente?
A 17 anni sono andato via di casa per andare in Toscana, perchè ho una vera passione per il Palio di Siena. Ho conosciuto Walter Pusceddu, detto Bighino, e Federico Arri, conosciuto come Ares. Ho debuttato un anno dopo al Palio di Casole d'Elsa con una cavalla che ho acquistato io che si chiama Botswana. Sono arrivato terzo.
E l'anno scorso ti sei iscritto al corso. Chi è stato ad informarti?
Grazie ad un caro amico Tore Sulas, a proposito di professionisti sardi, un fantino che stimo tantissimo. E' come un padre per me. E' stato lui ad informarmi sul corso per allievi fantini. Il corso mi è piaciuto molto, ma alla fine non vedevo l'ora di prendere la patente.
C'è stato un momento in cui hai avuto un po' di ansia?
Prima dell'esame teorico, invece in quello pratico sono andato via liscio come l'olio.
Tra poco debutterai in un ippodromo, ma sei riuscito a vincere un Palio?
Ad agosto 2024, prima che iniziasse il corso, ho vinto il Palio di Pauli in Sardegna con Botswana.
Quali sono le differenze principali tra il palio e una corsa ippica classica?
Al palio si corre a pelo in un circuito molto ristretto. Bisogna essere particolarmente intelligenti e reattivi. Certi atteggiamenti per ostacolare l'avversario sono consentiti, come tirare la giubba, tagliare la strada ecc. La partenza è fondamentale. La mossa è il 50% del successo. In piano ci sono le regole, è necessario seguire una scuola e se diventi bravo e vuoi montare cavalli buoni hai bisogno di un manager. Per correre con le contrade fai tutto da solo in completa autonomia.
Si guadagna a correre i Pali?
Sì, si guadagna e poi si riscuote subito.
Qual è la tua ambizione?
Sto prendendo la strada delle corse in ippodromo per fare esperienza. Se non dovesse decollare la carriera da fantino proverò a realizzare il mio sogno nel cassetto: correre il Palio di Siena.
Dove stai facendo lo stage?
Sono a Milano dai fratelli Biondi, Roberto e Raffaele. Mi sto trovando molto bene e cercherò di rimanerci il più possibile.
Che caratteristiche deve avere un bravo fantino?
Conoscere i cavalli che dovrà affrontare in corsa. E il materiale che ha sotto la sua sella. Capire il cavallo che lo può portare al palo e stare attento agli attimi che possono fare la differenza.
Il 17 aprile, il giorno del debutto a San Rossore, si avvicina. Se vinci a chi dedicheresti il
successo?
Alla mia famiglia che mi ha sempre lasciato libero di scegliere e gestire la mia vita, nonostante i
problemi che gli ho dato con la scuola. E ad un cugino che è venuto a mancare un anno fa.