PROGETTO SOSTENUTO DAL MASAF: DISCONNETTITI E MONTA IN SELLA

Il Masaf è vicino al mondo dei giovani sostenendo un progetto che nasce dall'intuizione di un'istruttrice di equitazione, Emanuela Modestino, dell'Associazione Unio e dal suo incontro con la dott.ssa Cristina Galassi, psicoterapeuta responsabile dell’equipe medica di IEUD, Istituto Europeo delle Dipendenze di Milano. I ragazzi hanno perso il senso pratico della vita- racconta Emanuela - e vivono una condizione di crescente disagio.
Emanuela, quanto c'entrano i social in questo disagio?
Il mondo digitale è del tutto naturale per i nostri ragazzi e non ha senso demonizzarlo. Lavoro con i ragazzi da tanti anni e qualche volta mi sono imbattuta sui profili di alcuni miei allievi e mi sono accorta che da quando frequentavano i corsi di equitazione i loro contenuti cambiavano per il meglio. Prima erano totalmente autoreferenziali ma poi vedevo che raccontavano delle storie. Stare in mezzo ai cavalli sviluppa la creatività; è una passione che li coinvolge totalmente.
Il cavallo è terapeutico?
Anche dal punto di vista della prevenzione, non necessariamente in presenza di patologie, ma l'interazione con il cavallo distoglie gli adolescenti da un uso eccessivo e dannoso dei dispositivi elettronici. Abbiamo organizzato una giornata sul tema, all'interno del nostro Centro Ippico di Vicchio del Mugello, dove abbiamo invitato una psicoterapeuta dello IEUD (Istituto Europeo delle Dipendenze di Milano), per incontrare ragazzi, genitori, ed altri collaboratori e parlare di adolescenza, dipendenze comportamentali a partire da quella digitale e dei benefici della relazione con il cavallo nel prevenire questo tipo di disturbi.
L'età dei ragazzi?
Dai 9 ai 14 anni. Ma l'età dei ragazzi, condizionati dal cellulare, si sta abbassando sempre di più. Appartengono ad una generazione che è nata con questi strumenti. Vivono molto la dimensione digitale e spesso trascurano quella fisica, reale. La normalità di passare una giornata con i cavalli li obbliga ad essere presenti. Il rapporto con questi animali, anche per la loro mole e sensibilità, obbliga i ragazzi all'attenzione, all'osservazione e li porta ad essere più consapevoli e presenti a se stessi.
E' un progetto che ha avuto successo?
Si, infatti stiamo parlando di svilupparlo con la Direzione Generale dell'ippica per organizzare delle giornate sul tema, intanto all'ippodromo Cesare Meli di Firenze, e poi per farlo diventare un'iniziativa a livello nazionale. La giornata verrà ripetuta in occasione del G.P Arno di Firenze il 25 aprile 2025.
Come è stato coinvolto il centro delle dipendenze dello IEUD?
E’ stata una casualità: il padre di un mio allievo è il socio fondatore, il Dott. Federico Seghi Recli.
Dottore Federico, che momento stanno attraversando i nostri ragazzi?
Gli ultimi dati del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità ci dicono che i giovani stanno attraversando una condizione di crescente disagio che si manifesta in un sempre maggiore consumo di alcol, sostanze ed altre dipendenze comportamentali fra cui quella da smartphone. Di questo siamo responsabili anche noi adulti che spesso facciamo un uso eccessivo del portatile e poniamo più attenzione al nostro cellulare che ai bambini, anche in giovane età..
Grazie ai cavalli i ragazzi possono raggiungere un miglior equilibrio emotivo?
Certamente, perché concentrarsi sulla cura del cavallo, montare in sella, favorisce lo sviluppo di una relazione affettiva profonda e lo sviluppo di competenze emotive che consentono al ragazzo di vivere in modo sereno e consapevole la dimensione digitale evitando problematiche psicologiche.
Il suo intervento in cosa consiste?
Ho favorito l'incontro tra Emanuela e la Dott.sa Cristina Galassi, Responsabile dell'equipe medica dello IEUD che, oltre ad avere una conoscenza profonda delle dipendenze comportamentali e da sostanza è stata anche referente del Comitato di biomedica animale della Città di Torino. Come IEUD, cercheremo di fornire un supporto divulgativo e scientifico.
Il Masaf si è interessato al progetto?
Sì nella figura del Direttore Generale Dott. Chiodi e dei suoi collaboratori cui il progetto è piaciuto e si sono attivati per dargli un'impronta di carattere nazionale. E' un'idea che ha trovato molto interessante e noi siamo a sua completa disposizione e supporto.