GUIDO BERARDELLI: LA RIPRESA PASSA ANCHE DALL'UTILIZZO DI STALLONI DI QUALITA'

Che il rilancio del galoppo, tra le tante cosa, possa passare anche dall’allevamento è cosa nota, così come è noto che per ottenere buoni prospetti oltre alla qualità delle fattrici è necessario avere la possibilità di poter contare su degli stalloni importanti.
Il problema atavico del galoppo, è noto, risiede nel fatto che per i purosangue non è ammessa l’inseminazione artificiale, ma che si procede unicamente attraverso la monta naturale. Ciò comporta che gli allevatori o comunque i proprietari delle fattrici, devono inviare spesso le loro cavalle all’estero per poter avere uno stallone importante, di grido.
Da qualche stagione si è provato a mettere in piedi un’operazione che consenta agli allevatori italiani di avere a disposizione alcuni stalloni di ottimo livello sul territorio nazionale. Protagonisti di questa operazione sono stati Marco Bozzi, Guido Berardelli e Mattia Cadrobbi, presidente del Fia (Fondo Italiano Allevamento).
Prima hanno provato ad affittare degli stalloni all’estero mettendoli a disposizione degli allevatori italiani. Da alcune stagioni invece li hanno direttamente comprati, magari poi rivendendoli successivamente.
Un salto di qualità direttamente testimoniato da Guido Berardelli...
“Con Mattia Cadrobbi e Marco Bozzi, che è l’ideatore principale del progetto, ci siamo impegnati molto in questo settore è stato fatto anche un investimento molto importante perché abbiamo comprato due stalloni di assoluto livello prova ne sia che Inns Of Court è al primo posto al mondo per numero di vincitori figli di stalloni alla terza annata di attività e anche Kessar sta dando risultati importantissimi, tra l’altro è il padre di Melfi, ultimo vincitore del Premio Parioli a Capannelle. E devo dire che gli allevatori italiani hanno apprezzato molto la nostra iniziativa considerato che più o meno la metà dei purosangue che nasceranno in Italia nel 2026 saranno figli di questi due stalloni. Già quest’anno possiamo contare ben 94 fattrici gravide di El Kabeir che era stata la nostra scelta proposta lo scorso anno e che è andata molto bene. Nell’ambito di un’ottica commerciale nei mesi scorsi abbiamo venduto El Kabeir all’estero e abbiamo appunto acquistato Inns Of Court e Kessaar.”
In passato gli stalloni preferivate affittarli, perché questo cambio di impostazione?
“Si trattava anzi tutto di capire se ci fossero le potenzialità per affrontare un’operazione del genere che comporta un impegno importante in termini economici. Quindi abbiamo deciso di affittarli, poi però ci siamo resi contro che eravamo troppo vincolati alle volontà dei proprietari reali e quindi abbiamo cambiato impostazione. In un certo senso abbiamo scommesso sulla bontà della nostra idea.”
Dove operano i due stalloni?
”Anche nell’ottica di favorire un po’ gli spostamenti delle fattrici da tutta italia, abbiamo scelto di posizionarli al centro. Inns Of Court opera presso l’allevamento della Razza dell’Orso in Umbria, mentre Kessar si trova vicino Tivoli da Alessandro Antonini.”
Ma al di la di tutto come mai vi siete lanciati in questo tipo di operazione?
“Vogliamo rilanciare il progetto, gradito anche dal Masaf, di incrementare la produzione di cavalli 100% made in Italy. Ora stiamo cercando di coinvolgere, tramite il Fia, altri stallonieri per ampliare ulteriormente l’offerta. Ci siamo divisi i compiti. Cadrobbi, ad esempio, porta avanti tutta la gestione social media. Abbiamo anche il supporto di Franco Castelfranchi che è una figura manageriale di alto livello e che a mio parere andrebbe ascoltato un po’ di più dalle categorie del galoppo.”
Ecco proprio da Castelfranchi nei giorni scorsi è arrivato quello che potremmo definire il classico “sasso nello stagno”.
“Con Franco ci confrontiamo spesso su questi temi e su molte cose siamo assolutamente d’accordo. Sono presidente di una commissione tecnica che collabora con il Masaf e penso anche io che si debba arrivare a un’ulteriore riduzione del numero di corse al galoppo a parità di montepremi, ovviamente, per aumentare la dotazione media per corsa, anche questo è un elemento importantissimo per avviare un rilancio del galoppo italiano cosa alla quale teniamo tutti."