Professioni

Fantino

Il fantino è il protagonista della corsa più spettacolare dell’ippica, il galoppo. Il sella al suo cavallo raggiunge fino ai 70 km orari su distanze che variano tra i 1000 e i 3000 metri. Il cavallo non sa dove è la linea d’arrivo. È il fantino a guidarlo con la grinta, a regolarizzare la sua andatura, a dargli le giuste indicazioni e sollecitazioni per arrivare al traguardo.

Per raggiungere questo livello di intesa il fantino si allena intensamente la mattina insieme al suo cavallo. In tal modo ne accresce le prestazioni e, al tempo stesso, instaura con lui un rapporto fatto di alleanza, fiducia e condivisione. Un cavallo da corsa è pura energia da gestire ed il fantino deve abituarlo a contenere la sua foga, deve motivarlo, istruirlo e trasmettergli il senso della competizione. In collaborazione con l’allenatore, egli prepara non solo l’allenamento ma anche le tattiche di gara. Durante la corsa il fantino indossa una giubba da gara e un piccolo berretto, il “cap” con i colori della scuderia.

Quella del fantino è una vera e propria professione per l’esercizio della quale è necessaria una patente rilasciata dal Ministero. Per ottenere la patente di fantino bisogna frequentare innanzitutto un corso di formazione di sei mesi al termine del quale “l’allievo fantino” deve seguire un periodo di tirocinio a fianco di un allenatore. Per il rilascio della patente di fantino professionista, l’allievo dovrà vincere un certo numero di gare. Come professionista il fantino percepisce un compenso per le sue prestazioni in gara. I fantini possono operare come freelance, o legarsi alle single scuderie con un contratto.

E’ prevista e regolamentatata anche la figura dei fantini “dilettanti”. Appartengono a questa categoria le amazzoni e i gentlemen rider, amatori che gareggiano in gare a loro riservate senza percepire alcun compenso.

La grande tradizione italiana in fatto di fantini è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Molti dei nostri migliori jockey si recano all’estero per perfezionare il loro talento e gareggiare con scuderie straniere, soprattutto in Francia o in Inghilterra dove la cultura ippica è molto più radicata.