Salto Ostacoli
Sebbene il primo concorso di salto a ostacoli si sia svolto ufficialmente a Parigi nel 1900, la disciplina era già conosciuta dalla metà del 1700, praticata soprattuto dai cavalieri impegnati nelle battute di caccia su percorsi impervi e ricchi di ostacoli.
Con il passare degli anni essa si diffuse in molte scuderie, dove veniva considerato un ottimo esercizio per potenziare i cavalli. La prima gara, come detto, si svolse nel 1900 e nello stesso anno divenne disciplina olimpica. Fino al 1940 alla competizione potevano partecipare esclusivamente componenti dei vari corpi militari, ma con il primo campionato mondiale, organizzato dalla F.I.E. (Federation Internationale Equestre) le competizioni vennero estese a chiunque volesse parteciparvi.
I tracciati di solito sono di 700-1000 m e vanno affrontati ad una velocità di 350/400 m/min, ed ogni percorso comprende 12-15 ostacoli, con anche delle combinazioni. I cavalieri e le amazzoni prima di cominciare il concorso possono fare un giro a piedi per ispezionare il percorso. Durante le gare internazionali gli atleti possono essere valutati in base a due regolamenti:
- Tabella A: il percorso deve essere effettuato entro un certo tempo e ogni errore o “rifiuto”, cioè ostacoli non saltati, viene trasformato in punti di penalità, ed ogni secondo passato del tempo prestabilito è un punto di penalità.
- Tabella B: di solito viene utilizzata nei concorsi di velocità, la velocità viene cronometrata e ogni ostacolo non effettuato viene sommato come un secondo al tempo totale.