Cavalli da leggenda

TORNESE

Il Sauro Volante, come è stato definito, ha rappresentato per decenni, fino all’avvento di Varenne il mito per eccellenza del trotto italiano. Un vero simbolo che ha caratterizzato gli anni della ripresa e del boom economico dal 1955 al 1962.

Tornese nacque tardi per essere un trottatore, il 13 luglio del 1952 a Grandate (Como) nell’allevamento del Portichetto appartenente al Sig. Sebastiano Manzoni, un imprenditore nel settore dell’automobile, che rimase per sempre il suo proprietario storico.

La sua nascita a dire il vero rimane un po’ avvolta nel mistero visto che, secondo gli annali, venne iscritto come figlio dello stallone francese Tabac Blond, ma secondo alcune testimonianze dell’epoca il vero papà sarebbe stato un altro stallone d’oltralpe: Pharaon.

A causa di qualche problema fisico e anche, forse, per la tardiva nascita, Tornese non riuscì a correre a due anni, ma debuttò a tre anni il 2 agosto del 1955 sotto il training di Mario Santi. Fu un debutto vittorioso così come accadde poi in tutte le altre nove corse disputate fino alla fine della stagione dei tre anni.

L’anno dopo il sauro fu protagonista di un’altra ottima stagione culminata con la vittoria nel Gran Premio delle Nazioni a confronto con gli anziani, un fatto abbastanza insolito anche negli anni a seguire che un 4 anni dominasse contro gli anziani, ma la vera esplosione agonistica avvenne l’anno successivo a cinque anni quando il proprietario decise di affidarlo a Sergio Brighenti. Nel 1957 i due vinsero assieme Lotteria ed europeo di Cesena, ma fu nel 1958 che esplose la Tornese-Mania 30 corse disputate, 27 vittorie e il primato assoluto delle piste italiane in 1.15.7 stabilito a Firenze nel premio Duomo.

Sono i tempi della grande rivalità con un altro fortissimo trottatore: Crevalcore. I due dividono l’Italia ippica un po’ come Coppi e Bartali avevano fatto anni prima per gli appassionati di ciclismo. Ci fu anche una breve parentesi durante la quale Tornese fu affidato a Gioacchino Ossani, ma poi il Signor Manzoni tornò al primo amore e Tornese chiuse la sua carriera alle dipendenze del “pilota” Sergio Brighenti.

ESTERO – Tornese pur ben disimpegnandosi non fu mai troppo fortunato all’estero. Prese parte a ben cinque edizioni del Prix d’Amerique ottenendo due secondi e un terzo posto e negli Usa fu 4° nell’International Trot e 2° nella Challenge Cup. (1961).

Tante vittorie ma non nella corsa di addio, quella del 26 dicembre 1962 a Tor di Valle (ippodromo che aveva inaugurato, vincendo, tre anni prima. Ciò non ne sminuì la popolarità tant’è che il 13 gennaio 1963 diede l’addio ai suoi tifosi, assieme a Sergio Brighenti, in una trionfale passerella in piazza Duomo a Milano davanti a una moltitudine di persone.

Venne ritirato in razza, ma accusò spesso dei problemi di colica intestinale una delle quali gli fu fatale il 25 settembre del 1966 quando morì a soli 14 anni in un allevamento alle porte di Roma. La stalla dove nacque, a Grandate, alle porte di Como, è diventata un museo aperto a tutti. Un museo con 520 cavalli, anzi cavallini, a dondolo, il giocattolo che ha fatto galoppare la fantasia di milioni di bambini.

Le vittorie più importanti:

  • Napoli - Gran Premio Lotteria di Agnano (3) 1957 – 1958 - 1962
  • Milano - Gran Premio delle Nazioni (2) 1956 - 1959
  • Napoli - Premio Freccia d'Europa (3)
  • Milano - Gran Premio della Fiera (1)
  • Milano - Premio ENCAT (3)
  • Milano - Premio d'Inverno (2)
  • Roma  - Premio Tor di Valle (3)
  • Roma - Premio Roma (2)
  • Cesena - Campionato Europeo (4) 1957 – 1958 – 1961 – 1962

In totale Tornese ha disputato in carriera 229 corse vincendone 133.