CARLO MELI (SAN FELICE): "LE LUCI IL MIO SOGNO NEL CASSETTO"

Carlo Meli, al timone della San Felice, la società che gestisce l'ippodromo del Visarno (foto Visarno)
22/04/2025

Carlo Meli, 54 anni imprenditore fiorentino figlio del Presidentissimo dei gentlemen Cesare e della signora Laura è ormai da diversi anni al timone della San Felice, la società che ha prima rilanciato e poi gestito l'ippodromo del Visarno di Firenze restituendole anche un immagine, se vogliamo, un po' glamour, in linea con quella che è la tradizione di famiglia e che spesso manca un po' negli ippodromi italiani. Alla vigilia dell'appuntamento clou della stagione del galoppo fiorentino, la storica Corsa dell'Arno, in programma venerdì 25 aprile, abbiamo fatto con lui il punto della situazione.

Cominciamo da sei anni fa quando il 15 aprile 2019 venne a mancare Cesare Meli, colui che, in fondo, aveva voluto a tutti i costi rilanciare l’ippica a Firenze e soprattutto al Visarno. Che bilancio fa di questi sei anni

"È stato un periodo difficile, ma stimolante che mi ha permesso di conoscere aspetti di mio padre che prima non avevo compreso appieno. L’ippica è cambiata molto in questi ultimi anni ed evolverà molto nel prossimo futuro: è inevitabile. Credo che il rilancio promosso da mio padre fosse proprio orientato a quello che sta accadendo oggi. Lo ringrazio per avermi indicato la strada da seguire… nonostante sia in salita."

Quest’anno Duomo e Corsa dell’Arno, ovvero i due appuntamenti più importanti dell’ippica fiorentina si sono svolti a distanza di poche settimane l’uno dall’altro: Un bene o un male?

"Il Duomo aveva bisogno di una collocazione tecnica e stagionale più consona al tipo di evento. Il MASAF ha condiviso questa necessità e da qui è nata questa vicinanza di date… un bene direi anche se un po’ stancante per tutto lo staff cui però fin d'ora vanno i miei ringraziamenti per il grande lavoro svolto."

Avete tentato spesso di instaurare un rapporto privilegiato con il tessuto sociale della città. Pensate di esserci riusciti?

"Al nostro arrivo l’ippodromo era dimenticato ed in certi casi addirittura inviso alla città. Oggi cittadini e istituzioni conoscono e riconoscono il nostro lavoro e le nostre attività grazie ad una capillare comunicazione e interazione con tutti gli attori del territorio. C’è ancora molto da fare ma i risultati sono incoraggianti."

E’ più facile dialogare con le categorie, con le istituzioni o con i vostri colleghi?

"Preferirei non rispondere a questa domanda…(ride n.d.r.). Scherzi a parte: ognuno ha le sue specificità, le proprie esigenze, ed un proprio linguaggio da utilizzare. Umiltà e trasparenza sono le chiavi per dialogare serenamente con tutti."

Non possiamo non fare un cenno ai recenti fatti di cronaca... secondo Lei, un incidente di percorso, un evento che sarebbe potuto accadere ovunque, o c’è dell’altro?

"Lascio alle autorità competenti l’onere di capire cosa e come sia successo. Mi spiace che sia accaduto nell’area dell’ippodromo ma credo che potrebbe, purtroppo, accadere ovunque."

Soddisfatto della posizione acquisita all’interno della Classificazione voluta dal Masaf?

"È ancora presto per dirlo. Firenze è un ippodromo molto bello ma relativamente piccolo e questo forse ci penalizza un po'. Spero che la qualità vada a fare la vera differenza."

Supponendo di avere risorse economiche importanti a disposizione, cosa cambierebbe o migliorerebbe dell’ippodromo del Visarno.

"La risposta mi viene di getto: metterei le luci e farei un sottopasso per accedere al centro pista… purtroppo non è solo una questione economica ma anche di vincoli paesaggistici ed urbanistici. Considerato anche l'ippodromo è di fatto al centro della città."

Cosa risponde a coloro che sostengono che gli ippodromi (o meglio i loro gestori) sono uno dei maggiori problemi dell’ippica italiana?

"Bella domanda! Potrei rispondere che ci sono molti soggetti “problematici” in ogni categoria e che è molto più facile puntare il dito contro il vicino piuttosto che guardare in casa propria. La realtà è che gestire un ippodromo nel 2025 è molto complicato e le risposte che vorremmo dare al pubblico ed agli operatori purtroppo non coincidono con le nostre disponibilità e possibilità."

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